Lo psicologo con gli occhiali dello stereotipo


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Un architetto farebbe nella tua casa ciò che non penserebbe mai di fare nella sua. Un avvocato costa un occhio della testa ed è meglio starci lontano. L'artista è una persona eccentrica, senza regole.

Ad ognuno di noi almeno una volta nella vita è capitato di pensare cose simili delle persone che ci circondano: questo rientra nella normalità delle cose dal momento in cui il nostro cervello è programmato per semplificare, per ragionare per categorie che ci possano rendere più semplice l'organizzare tutte le informazioni che ci provengono dal mondo. Anche lo psicologo ha, nell'immaginario comune, delle caratteristiche identificative particolari.

Il 10 ottobre 2017 è uscito su Repubblica un articolo che afferma che ci sono più di 700 mila italiani che  soffrono di disagi psicologici, ma il 70% di essi non si rivolge ad un professionista della salute. I partecipanti a questa indagine affermano che la psicoterapia potrebbe essere utile solo in casi di turbe psichiche e sono convinti che chi va dallo psicologo sia una persona fragile, mentre con la volontà si supera tutto. Altri invece sostengono che questo tipo di di difficoltà in realtà siano solo capricci o strascichi di cose mai affrontate magari in età adolescenziale. Come si può vedere, ancora nel 2017 lo psicologo viene visto da molti con "le lenti dello stereotipo". Cerchiamo con questo articolo di pulire le lenti dei nostri occhiali e di avere una visione più chiara della realtà di questa professione. 

  • Lo psicologo cura i "matti", le persone con disagio conclamato e grave: VERO E FALSO. E' vero che nella casistica trattata dallo psicologo vi possono essere anche situazioni particolarmente complesse e serie, ma in molti casi le persone che si rivolgono a lui lo fanno per motivi molto più "comuni" (es. difficoltà relazionali, sostegno in una fase difficile della propria vita, ecc.)
  • Lo psicologo è per i deboli, quelli che non ce la fanno da soli: FALSO. In realtà per chiedere aiuto c'è bisogno di una grande forza interiore, perché tutti noi adottiamo di default la strategia del "cercare di cavarsela" con i propri mezzi. La decisione di rivolgersi ad un professionista è spesso frutto di un processo di riflessione importante che implica anche il doversi confrontare con sé stessi e con i propri limiti.
  • Lo psicologo legge nella mia mente: FALSO. Come essere umano, lo psicologo è una persona normalissima che non ha nessun potere para-normale. I suoi studi gli consentono solo di avere delle "lenti" particolari con cui riesce a leggere gli eventi che la persona gli porta in maniera più approfondita e complessificata. Il maggiore esperto della vita del paziente, è il paziente stesso.
  • Lo psicologo costa troppo: VERO E FALSO. Lo psicologo, come qualsiasi altro professionista (es. avvocato, ortopedico, dentista) ha una tariffa che può variare in base alla prestazione, all'esperienza professionale, anche in base alla zona geografica. Il lavoro dello psicologo, contrariamente a quanto molti pensano, comporta una lunga preparazione in termini di formazione, aggiornamento, supervisione e un lavoro costante prima e dopo i colloqui con i suoi pazienti, lavoro quindi che ha un valore anche economico. Questo non è però diverso dalla cifra  che sborseremmo, ad esempio, per una visita da un cardiologo. Il pensiero che lo psicologo costi "troppo" è anche un derivato della nostra cultura, che scinde la mente dal corpo e considera "problemi" solamente quelli fisici, trascurando spesso la "sofferenza dell'anima". Esistono anche molte realtà territoriali (es. consultori) che forniscono assistenza psicologica gratuita o con pagamento di un piccolo ticket.
  • Io non posso cambiare: FALSO. Molte persone giustificano le loro azioni  o quelle dei loro figli attribuendole al "carattere". In realtà, sebbene vi siano delle caratteristiche indivuali connesse al nostro temperamento innato, noi tutti impariamo a comportarci seguendo i modelli che sin da piccoli ci vengono proposti. Con la crescita, questo modelli possono modificarsi ed arricchirsi. Abbiamo il potere di regolare le nostre reazioni e abbiamo la responsabilità del nostro comportamento. Esso può essere modificato sia per effetto di agenti esterni, sia con un lavoro su noi stessi e sulle nostre consapevolezze.
  • Lo psicologo non può capire il mio dolore: VERO e FALSO. Benché spesso lo psicologo abbia vissuto a sua volta esperienze dolorose che sono poi, con un'adeguata elaborazione, diventate risorsa per il suo lavoro, è impossibile che possa aver vissuto tutto ciò che i suoi pazienti gli raccontano. Questo non significa che non possa essere d'aiuto: è come se pensassimo che un buon cardiologo deve aver sperimentato un infarto per poter seguire le nostre patologie adeguatamente. Lo psicologo, grazie alla sua formazione tecnica e teorica ma anche spesso alla sua terapia personale, sviluppa una grande capacità empatica. 

L'ascolto e l'empatia sono due dei principali "strumenti di lavoro" dello psicologo, che egli quotidianamente esercita e allena con i  suoi pazienti e che gli consentono di sintonizzarsi sulla sofferenza dell'altro e mettersi nei suoi panni per meglio sostenerlo nel processo di cambiamento.

  • Se ho un problema posso parlarne con amici e parenti: VERO. La cosa che tutti noi desideriamo per noi stessi e i nostri cari è quella di avere a disposizione una rete di sostegno, familiare ed amicale, che possa sostenerci nel momento del bisogno. Molte volte questa possibilità è utile, reale, gratificante. Altre volte però può succedere che non ci sentiamo adeguatamente compresi dalle persone che conosciamo, perchè i nostri problemi vengono banalizzati, oppure perchè stiamo troppo male e i loro consigli non ci aiutano, oppure percepiamo una loro tendenza ad assecondarci per paura di ferirci. In questi casi può essere utile l'aiuto di un professionista, che non ha un legame affettivo con noi e che pertanto possa essere maggiormente obiettivo. Inoltre, durante il colloquio, il paziente riflette su di sé e lo psicologo con il paziente e questo consente di avere uno spazio mentale libero per concentrarsi sul cambiamento. Infine. lo psicologo possiede degli strumenti teorico-tecnici che difficilmente un amico ha.
  • Dovrebbero andarci tutti: VERO e FALSO . Inutile dirlo, un'esperienza di terapia psicologica è senz'altro utile a chiunque, anche solo per conoscere meglio sé stessi, poter comprendere i motivi dei propri comportamenti e perché si può sempre migliorare! Tuttavia, la vita offre numerosissime opportunità con le quali ci si può ricavare del tempo per sé e approfondire la propria conoscenza: basti pensare a quanto le nostre relazioni di coppia possano insegnarci di noi o le esperienze di gruppo nel lavoro o nello sport. Ognuno di noi fisiologicamente utilizza le risorse di cui dispone per stare bene: siamo programmati per sopravvivere al meglio delle nostre possibilità. Quando sentiamo che le nostre risorse sono bloccate, che non riusciamo a sfruttarle come vorremmo o che gli eventi della vita ci hanno messo a dura prova, allora può essere di maggiore beneficio (rispetto ad una situazione di relativo benessere) rivolgersi allo psicologo.

Che dite, come sono i vostri occhiali ora?

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