Il partner: scelta consapevole o inconsapevole?
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"La parte emersa [...] è costituita da norme esplicite e accordi consapevoli [...]; la parte sommersa è quella costituita da vincoli non consapevoli di natura affettiva-emotiva [...]." Il partner deve essere "in grado di appagare tutte le aspettative relative al proprio sentimento di identità e coesione [...] convalidare una specifica immagine di sé, [...] realizzare una condizione [...] in grado di appagare i bisogni primari insoddisfatti" (M.Togliatti, et al., 2000)
L'obiettivo principale della prima fase di vita della famiglia è quello di costruire l'identità della coppia e l'aspetto decisivo di questo processo è costituito dalla scelta consapevole del partner e dal passaggio dall'innamoramento all'amore.
La scelta dell'altro avviene in prima battuta secondo meccanismi inconsapevoli connessi alle proprie esperienze individuali e familiari. Dicks (1967) sostiene che abbiamo due modalità di scelta principali: quella per continuità e quella per contrasto. Entrambe ci portano a formare coppie che hanno a che fare con le esperienze vissute con i nostri genitori, soprattutto per quanto riguarda i bisogni che non hanno soddisfatto. La scelta complementare avviene per somiglianza, cioè cercando delle caratteristiche simili a quelle della nostra figura di riferimento originaria, mentre quella per contrasto avviene per differenza.
In sostanza, come anche sostenuto dagli studi sull'attaccamento, è nelle nostre relazioni primarie che costruiamo i primi schemi di "come dovrebbe essere una relazione" e di "cosa aspettarsi dall'altro" e questo rappresenta la parte sommersa del processo decisionale che ci porta a scegliere il nostro compagno/a.
La scelta inconsapevole del partner fa parte del processo di innamoramento, il quale spesso si fonda sull'idealizzazione di sé stessi e dell'altro. E' la fase della "luna di miele", dove tendiamo a vedere prevalentemente le qualità positive nell'altra persona e, in generale, nella relazione. In questo momento la coppia realizza il suo primo "patto segreto", cioè un accordo prevalentemente inconscio che riguarda le motivazioni della scelta del partner e le aspettative nutrite nei suoi confronti.
Questa fase nel tempo perde dell'intensità che la caratterizza: la vita quotidiana svela piano piano l'illusione della parte sommersa. La coppia comincia a vedere più chiaramente i propri limiti e la pretesa di poter soddisfare tutti i propri bisogni attraverso il partner diventa irreale.
L'altro non è perfetto come si pensava, non ci si sente capiti e corrisposti come prima.
Tuttavia, questa non rappresenta solamente una fase critica ma anche maturativa, migliorativa, evolutiva. "La disillusione permette il passaggio dall'innamoramento all'amore, al poter dire < Ti scelgo come sei, non per quello che vorrei che fossi>" (Gambini, 2007). La coppia può così fare ora un patto dichiarato, intenzionale, consapevole, nel quale entrambi sono chiamati a mettersi in discussione, a ridefinire le regole della loro relazione così come le proprie aspettative.
Spesse volte, le coppie che chiedono un aiuto psicologico hanno difficoltà a passare dalla prima alla seconda fase: faticano a riconoscere la disillusione come parte del processo di evoluzione e, invece di ridefinire sé stessi e la loro relazione, rivendicano al partner il fatto di non rispecchiare le aspettative iniziali.